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Oro cinese: facciamo i conti della serva

Secondo i dati ufficialmente trasmessi dalla Banca Centrale cinese, le riserve auree del gigante d’Oriente ammonterebbero complessivamente a circa 1054 tonnellate. La Cina sarebbe pertanto il sesto maggiore Paese nel mondo a detenere oro.

Vi è un dettaglio da tenere in considerazione: la comunicazione relativa alla stima delle riserve auree cinesi risale a ben 4 anni fa, tanto che nessuno, Fondo Monetario Internazionale in primis, ritiene che tale cifra possa considerarsi ancora attuale.

Prima della comunicazione del 2009 da parte della Banca Centrale il dato ufficiale era fermo a 600 tonnellate. L’incremento delle riserve risulta quindi pari al 75 %.

E’ stato lo stesso FMI a  chiedere ripetutamente alla Cina di esprimersi con precisione in merito allo stato delle riserve di oro detenute, in modo da poter aggiornare la situazione complessiva e per meglio comprendere le dinamiche relative al trasferimento massiccio di oro dall’Ovest all’Est del mondo, in atto già da alcuni anni.

John Browne, Senior Market Strategist in Euro Pacific Capital, cerca di fare luce sui flussi internazionali di oro, e, in un suo recente articolo cita due fonti:

– il Gold Field Mineral Services (GFMS), secondo cui la produzione complessiva di oro nel mondo, riferita all’anno scorso (2013), è stata pari a 2.982 tonnellate;

Forbes Asia che aggiunge un altro tassello al mosaico dei dati: la Cina ha una produzione media annua di oro pari a 428 tonnellate, tale da garantirle il primato mondiale.

E’ possibile sintetizzare il ragionamento di John Browne nel modo che segue:

– Moltiplicando per tre, quanti sono gli ultimi anni di produzione aggregata cinese, il dato annuale di 428 tonnellate prodotte, si ottiene un totale di 1284 tonnellate;

– sommando il dato precedente alle riserve ufficiali comunicate nel 2009 di 1054 tonnellate, si ottiene un totale complessivo di circa 2.338 tonnellate.

Questi due punti bastano da soli a fare della Cina uno dei principali detentori di oro al mondo. Ma non è tutto, perché:

– il Paese del Dragone, oltre che essere il primo produttore al mondo di oro, non ne esporta neppure un grammo (lo stesso avviene per la Russia)

– la Cina è anche un fortissimo importatore di metallo giallo, tanto che ingenti quantità di oro arrivano sul suo territorio principalmente via Hong Kong e via Shanghai.

Infatti, sempre secondo Forbes Asia,la China Gold Association ha dimostrato che il consumo di oro della Cina nel 2013 è aumentato del 41 per cento rispetto al 2012 con 1176 tonnellate (la Cina non pubblica i numeri ufficiali pertanto le discrepanze variano nell’ordine anche di centinaia di tonnellate).

John Browne ci fa sapere che “L’aggiunta di queste importazioni alla produzione nazionale cinese di 428 tonnellate indica che la Cina ha accumulato almeno 1.604 tonnellate l’anno scorso. Le importazioni dell’India per lo scorso anno, come riportato da Bloomberg, sono state di 978 tonnellate. Quindi, Cina e India insieme hanno accumulato 2.582 tonnellate, ossia oltre l’86 per cento della produzione totale mondiale (che è stata pari a 2.982 tonnellate).

Inoltre, sommando i dati relativi alle importazioni con quelli relativi alla produzione nazionale, si giunge alla conclusione che la Cina ha ora più di 3.514 tonnellate. Supponendo che gli Stati Uniti possiedano ancora tutto l’oro detenuto dalla FED, il dato appena riportato renderebbe la Cina il secondo più grande proprietario nazionale di oro al mondo”. 

Ma siamo sicuri che tra le 8.133,5 tonnellate di riserve auree dichiarate dalla FED, non siano effettivamente conteggiate anche le trecento della Germania e quelle di proprietà di altre nazioni, come l’Italia, ad esempio?

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Staff DeshGold

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